Descrizione
PESATO, in virtù della sua natura di mutus liber, è per definizione un tomo iniziatico. Come tale non è né di facile lettura, né riconducibile ad un’unica interpretazione. L’individuazione della pagina e la massima attenzione richiesta nello sfogliarla, ci rimanda alla temporalità suggeritaci dal colophon: carmen figuratum in forma di clessidra. Come ogni testo esoterico che si rispetti, PESATO, prima di illuminarci, ha l’obbligo di depistarci e di farci intraprendere fuorvianti, ma necessari, percorsi.
La mancanza della totalità della pagina ci porta ad analizzare PESATO in un’ottica bifocale parallela.
Le ventiquattro pagine che lo compongono, riduttivamente definite fustellate, si presentano con contorni espressivi; ognuno dei quali ci trasmette, rafforzando i disegni che contengono, un bagaglio di tormenti incomprensibili, se non mettendoli in relazione tra loro, non necessariamente in maniera sequenziale.
Si può pensare che ciò che manca nell’interezza del foglio rappresenta di fatto un esercizio spirituale, quasi un esame di coscienza tra ciò che si riesce a fare rispetto all’obiettivo quotidiano prefissato; PESATO è la riflessione sul nostro vivere su cui tutti dovremmo soffermarci.
Oggi e sempre
Enrico Pulsoni