Descrizione
[…] La Roma di Mercurio Loi (serie a fumetti di sconvolgente bellezza) è una scacchiera piena di trappole, un crocevia del pericolo ma allo stesso tempo il paese delle meraviglie, delle albe sognanti, dei tramonti di fuoco tra vicoli, piazze e palazzi risplendenti di bellezza. Come scriveva Giovanni Gioacchino Belli a proposito di Piazza Navona: è una campagna, un teatro, una fiera, un’allegria. Nella Roma di Mercurio Loi non c’è la vacanza della vita ma la costante tensione di un mondo in cui ognuno pensa a sé (e Dio a tutti). Un mondo d’avventura meravigliosamente inquietante senza vincitori; perché qui l’enigma che vale di più è quello che non ha soluzione.
Luca Raffaelli
Per chi abita a Roma nel 1826, Mercurio Loi è solo un professore di storia dell’università, molto colto e intelligente, forse un po’ dandy e perdigiorno, sempre sorridente. Lo si vede passeggiare di frequente per le stradine intricate e affollate, lungo il Tevere ancora senza argini, spesso insieme al suo invidiato assistente Ottone, un ragazzo sempre scuro in volto, tenebroso, in odore di Carboneria. Quello che pochi sanno è che l’eccentrico professore probabilmente sta seguendo una pista, ficcando il naso in qualche strana faccenda, coltivando un sospetto, e quasi di sicuro ha trascinato con sé il perplesso assistente. Soprattutto la notte, ignorando il coprifuoco imposto dal papa, Mercurio Loi indossa il mantello e scende per le strade dedicandosi a ciò che più lo interessa, che sono le sfide di intelligenza, siano esse lanciate dall’acerrimo nemico Tarcisio Spada, da qualche misterioso individuo che salta per i tetti in maschera e mantello, o anche da un cuoco che lo fa misurare con la ricerca di indecifrabili ingredienti di una ricetta.