SAMUELE CANESTRARI

UNO STRAORDINARIO RACCONTO PER IMMAGINI 

Urlare alla morte con la testa nel cuscino

il nuovo e poetico sketchbook

di

Samuele Canestrari

con una prefazione di Emilio Varrà

“Sembra di tornare piccoli, quando vestirsi era un’impresa e il desiderio di imporre la propria volontà, di dimostrarsi grandi, si scontrava contro un impaccio insormontabile, contro calzini o magliette che sembravano vivi tanto erano incontrollabili. Anche in quel caso lo sforzo di imporsi come soggetto, di controllare il reale, franava inesorabilmente. Ma qui non si è più alle prime armi, non ci sono mamma e papà che aiutano, non c’è alcuna alleanza che può alleviare la solitudine e il senso di sconfitta.”

 

Il battesimo del porco

In un luogo sospeso tra fede e superstizione, il porco va battezzato. Pagine gonfie di ombre portano alla luce una vicenda di vanagloria e superstizione. Una storia in cui l‘assurdo diviene ordinario e il bene e il male trovano (quasi) sempre il modo di mettersi d’accordo.

Gli uominicane non hanno la coda

Con Gli uominicane non hanno la coda il disegnatore marchigiano nato a Fano nel 1996 riesce, pur giovanissimo, a trascinare quasi corporalmente i fruitori dentro il mondo bidimensionale, come se le due dimensioni fossero un’apparenza che resta tale solo da lontano. Quando ci si affaccia alle sue tavole, basta un attimo e si è subito lì, dentro questo mare opaco, spesso, popolato di visi segnati dalle occhiaie e dai sentimenti: dentro questi paesi lambiti dal vento e dalla sospensione del tempo. L’Italia degli anni Cinquanta si mescola ad atmosfere da X-Files, film di Lynch o sceneggiati come il «Ligabue» con Flavio Bucci degli anni Settanta.