Descrizione
Nel vasto repertorio del rinomato Isaac B. Singer sceglie di affrontare da un lato l’aspetto più fiabesco e meraviglioso, che si mescola al ricordo dell’infanzia di questo autore con la raccolta di “Sogni di Menaseh e altri racconti”, dall’altro invece l’aspetto più oscuro e inquietante con il romanzo di “Satana e Goray”. In entrambe le letture delle vicende incantano e coinvolgono rendendoci partecipe di una cultura affascinante. Queste qualità vengono fatte proprio da Giada Pachiega e riflesse nelle tavole realizzate per questa mostra con l’utilizzo di una matita leggera, dal tocco vaporoso, per creare un effetto di dissolvenza, come se si trattasse di un sogno nella tavola “Amore di strega” che illustra un tratto del racconto “Il rabbino Leib e la strega Cunegonda” e di una matita pesante per valorizzare quel senso di irrequietudine che prevale nella tavola di “Profondità” la quale illustra un tratto del capitolo Il Sacro e il Profano di “Satana a Goray”.