Bambi Kramer
/dans Artisti, Artisti tricromia /par giosiLa personale di UNO dall’8 al 29 giugno « QWERTY » definisce ancora oggi il sistema della tastiera alfanumerica digitale.
/dans archivio Tricomia /par giosiQWERTY, il nome dato nell’Ottocento alla tastiera della macchina da scrivere, definisce ancora oggi il sistema della tastiera alfanumerica digitale.
Sembra che il passato e il ponte che getta continuamente verso il presente siano la chiave di questo progetto espositivo dell’artista UNO, che per l’occasione lascia da parte il suo supporto d’elezione, i muri, e sceglie la carta per concentrarsi su un aspetto più intimo e inedito della sua produzione.
Nascosto infatti dietro quello che appare come un lineare esercizio di catalogazione di lettere ed elementi grafici sembra celarsi invece un manifesto, uno schema essenziale dei segni e dei riferimenti che fanno parte da sempre della poetica di questo artista
La Pop art è il terreno di gioco preferito, con il richiamo continuo alla serialità e all’estetica pubblicitaria, che qui si rivela nella declinazione di ogni singolo tasto in caratteri tipografici e pattern possibilmente infiniti.
La componente del gioco è implicita nell’invito a scoprire e decifrare i riferimenti più o meno occulti presenti nelle opere.
L’infanzia è la dimensione della sua intera pratica artistica (il lietmotiv del suo lavoro è il volto di una famosa pubblicità di una cioccolata per bambini) e qui prende corpo attraverso la struttura dell’intera mostra che ricorda un abecedario da muro affisso in una prima elementare.
La tastiera QWERTY, appendice indispensabile per il nostro rapporto col mondo, diventa il pretesto di cui si serve UNO per comporre un’antologia del proprio alfabeto estetico e stilistico, un alfabeto che sui fogli si scatena come le schermate impazzite di un software.
Quello che non è chiaro è se il suo intento sia quello di celebrare o semplicemente farci osservare il suo alfabeto. Di sicuro quello che ci sta chiedendo è di fare un viaggio attraverso tavolozze eccentriche e aeroplanini di carta per lasciarci condurre in uno spazio rassicurante ma al tempo stesso dinamico, che ci parla dell’estetica moderna ma soprattutto degli archetipi su cui si regge, e che come una madeleinetta proustiana apre squarci improvvisi nella nostra memoria emotiva.
QWERTY* è la seconda parte del progetto inaugurato ad Aprile a Bologna e che si conclude a Roma nella galleria Tricromia.
Accanto all’alfabeto UNO mette in mostra i simboli, un secondo ciclo inedito di opere originali che colpiscono per l’incredibile minuziosità nell’uso delle sue tecniche predilette, lo spray e lo stencil.
Jacopo Gonzales
TRICROMIA ILLUSTRATOR’S INTERNATIONAL ART GALLERY
Nata nel 1990, da trenta anni promuove illustratori e fumettisti con passione e spirito giocoso. Non si è mai accontentata dell’evanescenza di una mostra, sempre “a tempo determinato”, mettendo in atto una cura costante nell’immortalare il movimento delle immagini che si posano sulle pareti bianche della galleria per poi prendere altre direzioni, volare altrove. Artisti quali Mattotti, Muñoz, Toppi, Pericoli, Altan, Mannelli, Ricci, e tanti giovani emergenti, sono stati scoperti e presentati da Giuseppina Frassino che nella galleria, la cui storica sede è stata per anni in Via di Panico prima e poi in Via della Barchetta, ha intriso la vita artistica romana di eventi e mostre dedicate al mondo dell’illustrazione. Negli ultimi anni Tricromia ha fatto un ulteriore investimento in favore degli artisti, diventando editore d’arte. Insieme agli autori ha deciso di “fissare” la bellezza dei loro disegni in pubblicazioni, libri, principalmente, ma anche scatole preziose, carte e taccuini d’autore e persino un teatrino. Il primo progetto grafico dei libri di Tricromia è stato di Stefano Ricci, ora il design è affidato a Sara Verdone che cura tutta l’immagine grafica della galleria.